domenica 20 novembre 2011

Sulla crisi finanziaria

E' passato poco tempo da quando Mario Draghi si è insediato a capo della Banca centrale Europea(BCE) e le sue dichiarazioni sulla crisi dei mercati finanziari,che sta interessando i paesi della cosi detta "zona euro", non si sono fatte attendere. Draghi esplicitamente ha chiarito che questa non è una crisi che dipende dai governi, ma l'emergenza finanziaria è sistemica.Il neo eletto presidente della BCE chiarisce: “Ci aspettiamo che l’attività economica s’indebolisca in gran parte delle economie avanzate, nell’area euro i rischi sono aumentati”.Tralasciando la crisi greca, nelle ultime settimane,in ordine di tempo,i mercati finanziari si sono rivolti prima contro l'Italia, quasi in contemporanea è toccato alla Spagna e infine,nell'ultima settimana, le difficoltà stanno interessando anche la Francia. Nel nostro paese neppure le dimissioni di Silvio Berlusconi sono servite a far abbassare lo spread (il differenziale di rendimento fra BTP italiani e BUND tedeschi). Tuttavia bisogna pur dire che il nuovo governo, affidato al neo eletto presidente del consiglio Mario Monti, ancora deve essere completamente operativo. Come ripetuto da me, già in un post precedente, bisogna aspettare come reagiranno i mercati la prossima settimana. Nella settimana appena passata, anche Spagna e Francia hanno visto aumentare a dismisura il rendimento dei propri titoli, rispettivamente i BONOS spagnoli e gli OAT francesi.Cosa sta succedendo? Nel caso della Spagna si può fare lo stesso discorso dell'Italia e cioè si può parlare di sfiducia degli investitori esteri, da ricondurre direttamente alla crisi di governo. E' proprio di pochi minuti fa la notizia che le elezioni spagnole hanno portato al trionfo del "Partido Popular" di Mariano Rajoy, finisce cosi l'era Zapatero.Anche nel caso degli iberici quindi sarà cruciale la prossima settimana per capire come reagiranno i mercati. Infine bisogna capire invece perchè nell'ultima settimana è toccato alla Francia subire la pressione da parte degli investitori esteri. Io mi chiedo come fa la Francia, che fino a dieci giorni fa era considerato un paese "sicuro" dal punto di vista economico, ad essere sotto tiro da parte dei mercati finanziari. Forse l'unica ipotesi che possiamo azzardare a fare è che ormai sta accadendo quello che molti critici prevedevano e cioè la cosi detta reazione a catena che di qui a poco potrebbe riguardare tutti i paesi della "zona euro". In quest'ottica non dobbiamo dimenticare che sono proprio i transalpini a detenere debito pubblico italiano. Questo significa per gli operatori esteri sfiducia nei confronti della Francia, che dopo l'Italia potrebbe essere individuata come la prossima vittima sacrificale nelle mani della speculazione finanziaria.

0 commenti:

Posta un commento