lunedì 5 dicembre 2011

I mercati rispondono alla manovra

Ieri il Consiglio dei Ministri ha deliberato la manovra "lacrime e sangue" per ridurre il debito pubblico del nostro paese, ma soprattutto per ottenere la fiducia dagli investitori esteri. Oggi la risposta dei mercati è stata immediata. Attualmente lo spread (il differenziale di rendimento tra BTP italiani e BUND tedeschi) si è attestato a meno di 390 punti, si può dire che l'Europa ha approvato la manovra dell' esecutivo. Ora l'ultima parola spetterà alle camere, che dovranno approvare le scelte operate dal governo, per far si che queste possano tramutarsi in legge. Fondamentalmente, per far fronte al deficit pubblico, il governo ha tagliato alla spesa pubblica e aumentato alcune imposte. Innanzitutto si devono registrare i tagli che ci saranno alla sanità, che peggioreranno ancora di più le condizioni della stessa in Italia.Ciò significa che sempre più ospedali si avvieranno verso il fallimento e ci saranno meno fondi per la ricerca nel settore.Questo potrebbe risultare un problema, molto sviluppato, soprattutto nelle aree metropolitane con densità molto alta.Tra le altre misure, si deve prendere in considerazione l'aumento dell'IRPEF per i redditi sopra i 75.000 euro,il pagamento attraverso "moneta elettronica" per i beni di consumo sopra i 1000 euro (questo provvedimento per combattere l'evasione fiscale) e l' aumento dell'IVA di altri 2 punti percentuali. Tuttavia vorrei soffermare la mia attenzione sulla riforma del sistema delle pensioni. Infatti dall'anno prossimo si passa ad un sistema previdenziale basato sul metodo contributivo. Dal 1 gennaio 2012 i maschi potranno andare in pensione con 42 anni di contributi, mentre le femmine con 41 anni. Più precisamente i maschi potranno decidere di andare in pensione in una fascia di età tra 66 e 70 anni (ma anche continuare a lavorare), mentre le femmine tra i 62 e 70 anni. La conseguenza è che si lavorerà di più e arrivati all'età del pensionamento si potrà decidere anche di continuare ad esercitare la propria professione per accumulare maggiori contributi, per avere una quota percentuale di previdenza sociale più alta. Infine, per chiudere questo mio intervento, voglio porre l'attenzione sulla reintroduzione dell'ICI. Eppur vero che l'Italia, in Europa, era l'unico paese che aveva rimosso questo tipo di imposta patrimoniale, ma reinserirla significherebbe compromettere fortemente l'acquisto del primo bene immobile per tutti coloro che ancora non hanno avuto l'opportunità di farlo. Tutti sanno quali sono i prezzi degli appartamenti, quindi un ulteriore pagamento per l'acquisto del primo immobile comprometterebbe e aggraverebbe ancor di più la decisione di quante famiglie oggi, fanno sacrifici per fare uno dei passi più importanti della vita e cioè l'acquisto di un tetto sicuro. Nelle prossime ore sarà il Parlamento a decidere se approvare o meno la manovra, che dovrebbe apportare i primi 24 miliardi nelle casse dello Stato, rispetto ai quasi 2000 miliardi di euro di debito che il nostro paese detiene.

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